Sanità, Sindaco Barbierato “Continueremo a lavorare per fermare i tagli ai servizi socio sanitari decisi dalla Regione del Veneto”

“Continueremo a lavorare per  fermare i tagli ai servizi socio sanitari nel territorio, previsti dalle   schede ospedaliere elaborate sui contenuti del piano socio sanitario quinquennale (2019-2023), varato dalla Regione del Veneto prima della pandemia” commenta il Sindaco Omar Barbierato  a conclusione del  tavolo della sanità.
A presenziare alla diretta trasmessa sul canale youtube istituzionale, e ancora consultabile nella pagina face book del Comune, le Sigle sindacali, le associazioni di categoria, alcuni consiglieri comunali di maggioranza, il presidente del Csa di Riviera Sant’Andrea,Simone Mori, il presidente del consiglio Franco Bisco e l’Assessore Andrea Micheletti.
Dalla riunione online, condotta dal primo cittadino, sono emersi   i disservizi all’utenza, dovuti al progressivo impoverimento delle prestazioni erogate dall’ospedale di Adria, in seguito al declassamento e alla soppressione di diversi servizi socio sanitari, annunciati nelle schede ospedaliere pre-pandemia.Un documento poi ripreso nei contenuti dall’atto intersindacale medici ulss 5 Polesana,datato 25 novembre 2020.
Un documento al quale è seguito il consiglio comunale adriese del 30 novembre 2020. Una seduta pubblica con la quale venne conferito il mandato, sia al sindaco e presidente del consiglio e sia  alla conferenza dei capigruppo,  di attivarsi per  rendere attuative le indicazioni deliberate dal consiglio, a beneficio della collettività.
“Cittadini –ha evidenziato Barbierato durante la riunione- che molto spesso quando telefonano al Centro Unico di Prenotazione, si sentono dare come seconda o terza scelta Adria, rispetto ad altre strutture ospedaliere e questo crea  una serie di problematiche per i molti anziani adriesi che vivono soli e delle persone che abitano nell’estremo delta”. Un disagio destinato ad aumentare per la mancanza di medici  di base  nei vari comuni del territorio “
Determinata l’alzata di scudi chiesta da  Ferruccio Donà, dell’Aitsam nei confronti della  Regione Veneto e dell’ulss 5 Polesana,  per far sentire la voce di quelle  famiglie del delta che si sentono abbandonate in seguito alla chiusura  del Servizio di Prognosi diagnosi e cura di Adria, ora spostato a Rovigo. Un cambiamento, dettato dalle schede ospedaliere, che non è funzionale per le necessità dell’utenza, sia come location e sia per la gestione del reparto citato. Una constatazione argomentata da Egidio Busatto, del sindacato  degli infermieri (NurSInd), che da anni lavora nel reparto di salute mentale.
“Il percorso intrapreso  come  maggioranza civica ai tavoli che competono alle amministrazioni Comunali e ai sindaci,  proseguirà con un prossimo consiglio comunale a palazzo Tassoni, in sede del comitato del distretto 2, in  conferenza dei sindaci, in audizione alla quinta commissione consiliare regionale e nella capitale, come già accaduto prima della pandemia e non escludiamo –conclude Barbierato- un’altra  manifestazione in piazza a difesa della sanità pubblica”. Alla riunione  online non erano presenti i capigruppo dell’opposizione.
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