Il nome deriva probabilmente da un ramo del fiume Po detto anche di Corbola o di Longola. Il centro esisteva già nel 1528 quando i conti Querini, patrizi della Serenissima e signori della zona, eressero un oratorio dedicato a San Giacomo. La chiesa della frazione è dedicata a San Giorgio e conserva alcuni lampadari in stile veneziano ed un baldacchino del 1850 posto sopra l’altare maggiore.

Secondo la leggenda la chiesa fu edificata con i marmi rubati dai barconi diretti a Venezia dove scaricavano il materiale per edificare la chiesa di San Marco.
Mazzorno un tempo era conosciuto per le sue sagre: quella di San Giorgio, il 24 aprile e quella di San Rocco pellegrino che cadeva il 16 agosto.

Quest’ultima traeva le sue origini da una epidemia di colera che colpì questi luoghi attorno alla fine del 1700. Si narra che in quei tristi giorni all’avvicinarsi della festa di San Rocco, protettore degli appestati, in tutte le parrocchie della zona veniva deciso di non fare riunioni per timore del contagio.
Ciò venne osservato ovunque, meno che a Mazzorno, dove ebbero luogo le funzioni religiose e la processione con grande afflusso degli abitanti che sfilarono per le vie del paese portando a spalla la statua del santo.
Da quel giorno, si dice, il colera cessò a Mazzorno a differenza delle altre zone dove continuò ad infierire fino a novembre.

Dopo tale fatto che aveva del miracoloso, per accertare se l’epidemia fosse cessata, furono messi due pani: uno al di qua e l’altro al di là del canale (divideva allora la parrocchia di Loreo da quella di Mazzorno).