Nel 2022 si celebra il 270° anniversario della nascita di Carlo Bellino Bocchi (Adria, 26 novembre 1752 – Adria, 5 febbraio 1838), che è stato un avvocato, giudice, politico e intellettuale italiano.

BIOGRAFIA

Gli anni giovanili
Nacque da Marcantonio Bocchi e Benedetta Pezzi. Il padre, disponendo di un cospicuo patrimonio, lo mandò a studiare fin da bambino a Padova, nel Collegio Bruntura. Il 16 luglio 1771 Carlo Bocchi si laureò in utruque iure cioè sia in Diritto canonico che Diritto civile presso l’Università di Padova. Negli anni successivi il Bocchi fece pratica come “ascoltante” nello studio del celebre avvocato Cesare Santonini, al fine di «imparare ad adattare le Leggi ai Casi». Nel 1785 sposò la nobile Laura Molin. Il 14 ottobre 1787 nacque il figlio Giovanni Battista, il quale disgraziatamente morì il 14 giugno 1790, preceduto dal nonno paterno settantatreenne Marcantonio Bocchi, che
spirò il 3 dicembre 1789.

La carriera nella Repubblica di Venezia
Il Senato Veneto, al fine di uniformare gli interventi e rendere più efficace la custodia e la manutenzione del Castagnaro, l’attuale Canalbianco nell’intero tratto del Polesine, istituì una Presidenza generale, composta da quattro patrizi veneziani e quattro di terraferma. Il Castagnaro venne diviso in sezioni e riparti, Carlo Bocchi venne nominato Presidente della parte destra del riparto Fossa-Adria, e si fece notare ben presto come il membro più attivo della Presidenza. Grazie al suo incarico, il Bocchi maturò una notevole conoscenza dei problemi dell’assetto idraulico del Polesine, intrattenendo importanti rapporti politici col Magistrato delle Acque, giunto ad Adria dopo la rotta del Po nell’ottobre 1791. Il 28 luglio nacque sua figlia Anna Maria, che morì il 10 luglio 1794. Sua moglie Laura morì il 3 agosto 1793 all’età di 32 anni, inferma da mesi. Nel frattempo Carlo Bocchi continuò il suo incarico fino alla caduta della Repubblica Veneta esercitando anche l’avvocatura.

Il periodo francese
Con l’avvento del primo regime francese, nel 1797, il Bocchi venne inserito nella Municipalità, i cui membri furono nominati dal generale Rusca il 14 maggio. Il 19, venne incaricato dell’amministrazione della Giustizia Civile, con le nuove Leggi francesi. Il 25 maggio 1798 venne designato «Giudice al Civile» dai Deputati della Comunità adriese, date le sue cognizioni e la stima di cui godeva presso gli abitanti della città e della provincia. Tale carica venne confermata dal regime austriaco che si era sostituito, dal gennaio 1798, a quello francese. L’insediamento avvenne in giugno insieme al collega, giudice al tribunale Criminale, Leonardo Medi. Per le udienze, di norma giornaliere, si utilizzarono i locali della casa del Bocchi stesso, che ospitò per qualche tempo anche il Tribunale Criminale. In quel periodo il Bocchi raccolse numerose stampe tra le quali quelle di Jacques Callot, che insieme a molte altre costituiranno una cospicua collezione artistica.
Il 29 gennaio 1802 Adria venne assegnata alla Vice-prefettura di Rovigo nella Repubblica d’Italia dipendente dal prefetto di Ferrara. Pietro Brighenti, allora Commissario dei Tribunali, il 21 maggio 1801 nominò Carlo Bocchi Pretore del Comune di Adria.
Il 20 aprile 1805 al Bocchi venne comunicata la nomina, da parte del Consiglio Distrettuale di Adria, a Consigliere del Consiglio Dipartimentale di Ferrara. In maggio presentò una supplica a Napoleone, per conto della Comunità adriese, al fine di conservare la Giudicatura cioè l’Ufficio giudiziario di prima istanza e ottenere una Camera di Commercio. L’Imperatore scambiò qualche lettera con il Bocchi.
Nel luglio 1811 venne nominato Podestà di Adria dal Consiglio Comunale. Egli tentò di declinare l’incarico ma i suoi sforzi si rivelarono vani; per perentoria disposizione del Vice-prefetto Giacomazzi, Carlo Bocchi si rassegnò ad affrontare l’ufficio.

La dominazione austriaca
Tra ottobre e novembre 1813 le armate della Sesta coalizione antifrancese entrarono nel Regno d’Italia. Tra il 19 e il 21 novembre arrivarono ad Adria i soldati austriaci, accolti festosamente. Il 22 il comandante Georgies trasferì tutte le autorità, civili e militari, nelle mani del podestà Carlo Bocchi. Il 1º dicembre il conte Thurn, considerando la stima dei cittadini, nominò il Bocchi facente funzioni di Vice Prefetto del Distretto di Adria. Nel gennaio 1814 cessò il suo incarico di Vice-Prefetto, poiché il Distretto di Adria venne unito a quello di Rovigo costituendo il Dipartimento
del Polesine. Il 20 ottobre 1815 l’imperatore Francesco I lo nominò personalmente Deputato alla Congregazione Centrale di Venezia per la classe degli estimati nobili della provincia del Polesine. Carlo Bocchi ricoprì la carica di Deputato per 9 anni, durante i quali ebbe la possibilità di frequentare figure molto in vista come Goëss e il Delegato Thurn.

Gli ultimi anni
Nel 1830, ormai ritrovatosi a vita privata, dedicò le sue cure, insieme ad altri fedeli alla ricostruzione della cattedrale fornendo il legname necessario. Il 23 marzo 1836 con una donazione inter vivos cioè ancora vivo, Carlo Bocchi donò al Municipio di Adria 100 campi con case coloniche, la propria casa dominicale con adiacenze e altri accessori, a condizione che ad Adria venisse costruito uno “stabilimento di educazione” in cui si potesse imparare e apprendere teologia. Il 2 agosto, l’ottantaquattrenne Bocchi scrisse il suo testamento confermando le donazioni di agosto e nominando sua erede la Congregazione Municipale imponendole l’obbligo di dare la possibilità ai suoi concittadini e agli abitanti dei paesi limitrofi di educare i propri figli. Una volontà del Bocchi fu quella di istituire un canonicato con l’incarico di Rettore dello “stabilimento educativo”. Il 5 febbraio 1838 Carlo Bocchi si spense, in casa propria, all’età di ottantasei anni.
Tra il 1838 e il 1841 vennero eseguite le volontà del Bocchi e l’8 giugno 1841 il Governo autorizzò l’istituzione di un Ginnasio con le prerogative di un Ginnasio pubblico. Il 3 novembre l’istituto venne aperto nei locali dell’ex convento delle suore Agostiniane tra la gioia dei presenti.

Bibliografia
Antonio Lodo, 240º anniversario dalla nascita di Carlo Bocchi, 1ª ed., Adria (Ro), Tipolitografia Medici, 1992.
Antonio Giolo e Luigi Nardi, Una Fondazione per la Scuola e per la città, in Numero unico, settembre adriese, Corbola (Ro), Grafiche Nuova tipografia, 2012.
Manuela Sgobbi (a cura di), Le Carte segrete di Carlo Bocchi, 1ª ed., Apogeo Editore, 1992.

Pagine Web
https://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_Bocchi
http://www.fondazionecarlobocchi.it/