Testo di Nicola Berti

Fernando Previtali (Adria, 16 febbraio 1907 – Roma, 1 agosto 1985), è stata una personalità artistica di grande spessore culturale e poliedrica nella sua attività. Una figura esemplare di artista, didatta e studioso geniale impegnato su diversi fronti della musica dove ha lasciato tracce indelebili. Da giovane si trasferìsce a Torino dove si diploma in quel Conservatorio sotto la guida, tra gli altri, di Franco Alfano noto per avere terminato l’incompiuto melodramma di G. Puccini “Turandot”. Violoncellista, direttore d’orchestra e compositore, una personalità eclettica che nel 1928 collabora con Vittorio Gui alla fondazione dell’Orchestra Stabile di Firenze (la dirigerà quale sostituto sino al 1936 quando diventerà direttore stabile dell’Orchestra Sinfonica della Radio di Roma; ci resterà sino al 1953).

Direttore per un breve periodo anche dell’Accademia di Santa Cecilia dove contemporaneamente trovava anche il tempo di insegnare perfezionamento in direzione d’orchestra. Poi il “grande balzo” alla Scala di Milano e successivamente è nominato Direttore del Teatro Colon di Buenos Aires (dal 1960 al 1967). Nel 1970 riceve l’incarico di direttore musicale del Teatro Regio di Torino. Nonostante questa intensa attività, è anche un abile organizzatore di spettacoli e di iniziative. Nel 1937, per esempio, inaugura la Sagra Musicale Umbra, una delle più antiche e prestigiose manifestazioni nazionali che ha visto esibirsi a Perugia i più grandi direttori tra i quali Herbert von Karajan, Karl Bohm, Serge Celibidache ed altri. Complessivamente ha diretto 135 melodrammi di 37 autori diversi (spaziando da Mozart a Stravinsky). Fra tante esecuzioni radiofoniche e televisive sono da sottolineare tutti quei lavori che per primo portò sulle scene e le produzioni video che diffusero ampiamente la lirica ed il teatro. A quel tempo venivano considerati eventi popolari eccezionali.

Ricordiamo la prima italiana dell’opera “Peter Grimes” di Britten (1946) [che consacrò l’autore nel ruolo di uno dei massimi compositori di teatro musicale (e del teatro tout court )]; la prima esecuzione assoluta di “Ifigenia” di Pizzetti (3 ottobre 1950 – Torino, Auditorium Rai – melodramma che vinse il Premio Italia). la prima edizione video italiana de “Il Trovatore” (1957, con Mario Del Monaco, la Gencer, Bastianini e la Barbieri) e la prima edizione video italiana della “Turandot” (1958, con la Udovich e Corelli). Dal 1932 al 1981, Previtali diresse innumerevoli concerti sinfonici presso le quattro sedi della Rai (Torino, Milano, Roma e Napoli), con un repertorio estesissimo (da Vivaldi a Petrassi).

Nell’arco di tempo che va dal 1930 al 1978, Previtali dirige melodrammi anche nei maggiori Teatri del mondo, tenendo a battesimo molte prime rappresentazioni assolute e prime italiane, e, fra queste, ne sottolineiamo almeno due di portata storica: “L’enfant et les sortiléges” di Ravel nel 1939 durante la quinta edizione del “Maggio Musicale Fiorentino”, e “Benvenuto Cellini” di Berlioz al Teatro San Carlo di Napoli nel 1967 (con Raina Kabaiwanska).

Non tralasciò il repertorio concertistico in cui è stato attivissimo interprete. Il suo repertorio spaziava da Monteverdi (i Madrigali e la musica sacra) a Petrassi, con una particolare predilezione per gli autori del Novecento, e anche in questo campo diresse molte prime esecuzioni assolute e prime italiane, come la Sinfonia n. 4 di Malipiero (1948). Come nel repertorio melodrammatico collaborò con i maggiori cantanti, così anche in quello concertistico Previtali diresse strumentisti illustri, come i pianisti Artur Rubinstein, Nikita Magaloff, Carlo Zecchi e Geza Anda; il violoncellista Gregor Piatigorski e la violinista Gioconda De Vito.

Le critiche e le recensioni di quel tempo parlano di Previtali come d’un direttore che possedeva una robusta incisività e che sapeva serrare il più possibile le fila dell’azione senza indulgere in preziosismi. La sua era sempre una direzione attenta ai problemi vocali e con una solida musicalità. La sua professionalità assicurava coesione e musicalità di notevole levatura sia nella prestazioni strumentali che in quelle corali. Egli si confermò uno dei maggiori direttori d’orchestra italiani alla cui ricca esperienza i teatri di tutto il mondo affidavano la maggior parte del repertorio italiano.

Non dobbiamo trascurare gli altri interessi musicali del Previtali che si estesero anche alla cinematografia. Collaborò attivamente con il regista Federico Fellini ed ebbe un ottimo rapporto di lavoro con il compositore preferito dal regista italiano, Nino Rota. Basta pensare ai film “Lo sceicco bianco” (1952 – regia di Fellini, musica di Rota) e “I vitelloni” (1953) in cui diresse le colonne sonore. A dire il vero questa attività iniziò già nel lontano 1932 quando Previstali diresse la colonna sonora di “Pergolesi” (regia di Guido Brignone), poi “Rossini” (1942, regia di M. Bonnard, con Nino Besozzi e Memo Benassi); “Puccini” (1952, regia di Carmine Gallone, con Gabriele Ferzetti, Marta Toren e Paolo Stoppa); “Il lupo della Sila” (1949, di D. Celetti, con Silvana Mangano e Amedeo Nazzari); il celebre “Riso amaro” (1949, regia di Giuseppe De Santis, musica di Goffredo Petrassi e Armando Trovajoli, con Silvana Mangano, Vittorio Gassman e Raf Vallone), “Anselmo ha fretta – La sposa non può attendere” (1949, regia di G. Francolini, con Gino Cervi, Gina Lollobrigida ed Ave Ninchi, musiche di Roman Vlad), “Il cammino della speranza” (1950, regia di Pietro Germi, con Raf Vallone, musiche di Carlo Rustichelli), “Carosello napoletano” (1953, regia di E. Giannini, con Paolo Stoppa, Sophia Loren e Giacomo Rondinella). A differenza di tanti altri artisti del passato, di Ferdinando Previtali ci restano molte incisioni discografiche “live”, come “La Favorita” di Donizetti (Melodram cd) con la Cossotto, Kraus e Bruscantini; “Le nozze di Figaro” di Mozart (Cetra cd) con Tajo, Bruscantini, Corena e la Sciutti; “La Gioconda” di Ponchielli (Rca) con la Milanov, Di Stefano e Warren; “Suor Angelica” di Puccini (Cetra) prima incisione assoluta, con la Carteri; “Guglielmo Tell” di Rossini (Gop cd) con Gianni Raimondi, la Gencer e Guelfí; “Don Carlos” di Verdi (Cetra cd) con Rossi Lemeni, Silveri, la Caniglia e la Stignani; “La forza del destino” di Verdi (Rca) con la Milanov, Di Stefano e Warren; per arrivare al “Nabucco” (Cetra cd) con Silveri, la Mancini e Cassinelli; l’ “Otello” (Tima Club cd) con Renato Gigli, Pietro Biasini e Gabriella Gatti; “La Traviata” (Rca) con la Moffo, Tuker e Merrill; “Macbeth” (Hre, del 1977) con Bruson, Bergonzi e la Sass; “Don Carlos” (Melodram cd) con Ghiaurov, la Gencer, la Cossotto e Bruscantini; “Luisa Miller” (Hre, del 1976) con La Ricciarelli, Carreras e Bruson; “Rigoletto” (Hre, 1967) con Mac Neil, la Scotto e Pavarotti.

 

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